
Chojubai
Famiglia: Rosacee
Specie: Chaenomeles japonica
Fogliame: Deciduo
Nome comune:
IT: Cotogno giapponese
ES:Membrillero japonés
UK:Flowering quince
FR: Cognassier du Japon
DE:Japanische Zierquitte
SCHEDA DEGLI INTERVENTI
MESI | G | F | M | A | M | G | L | A | S | O | N | D |
RINVASO | ◼︎ | ◼︎ | ◼︎ | ◼︎ | ||||||||
FILATURA | ||||||||||||
TORSIONI | ||||||||||||
POTATURA | ◼︎ | |||||||||||
CONCIMAZIONE | ||||||||||||
DEFOGLIAZIONE | ||||||||||||
CIMATURA | ◼︎ | |||||||||||
TALEAGGIO | ◼︎ | ◼︎ | ◼︎ | ◼︎ | ||||||||
FITOSANITARI |
Fitosanitari, esposizione, pH, Patologie comuni, Fioritura, Fruttificazione, Rinvasi , talea inizio di Luglio
Il Chojubai è una pianta arbustiva di origine asiatica, appartenente alla categoria delle caducifoglie. È particolarmente apprezzata per la sua caratteristica fioritura invernale, che avviene quando la pianta è spoglia di foglie, creando un suggestivo contrasto tra i suoi rami nudi e i vivaci fiori. La compattezza della sua chioma, dato dall’intrico fitto dei suoi rami, richiama subito l’immagine di una vecchia pianta e proprio per questo attira subito la nostra attenzione. Essendo piuttosto semplice da mantenere e facile da formare, è una specie che può essere scelta anche da principianti che hanno voglia di avvicinarsi al mondo del bonsai.
Il Chaenomeles cambia molto con il trascorrere delle stagioni. Ripercorriamo insieme le sue trasformazioni attraverso i mesi e scopriamo che cosa accade con il cambiare del tempo. Durante l’inverno il Chaenomeles perde le foglie e mette in mostra la sua compatta ramificazione. La fioritura è precoce e avviene quando i suoi rami sono ancora privi di foglie, tra Marzo e Aprile. A seconda della varietà il colore dei petali può essere rosso, arancione o bianco e i fiori si dispongono lungo tutti i rami. A seguito della fioritura, la pianta comincia a riempirsi di foglie, il cui colore varia passando da un verde più scuro, quasi bruno, per poi trasformarsi in verde acceso dalla primavera fino all’estate. Con l’arrivo dell’autunno avviene poi la produzione dei piccoli frutti, tinti di giallo/rosso-aranciato, che accompagneranno nuovamente il bonsai nei mesi più freddi dell’anno donandogli colore ed eleganza.




Esposizione: essendo la ramificazione di questo albero piuttosto compatta, va garantita una buona ventilazione in modo che anche le zone più interne delle chioma ricevano la giusta quantità di aria. In estate è preferibile posizionare il Chaenomeles a mezz’ombra, durante tutti gli altri mesi dell’anno invece è preferibile il pieno sole. In inverno è necessario proteggere la pianta dal gelo.
Annaffiatura: il bonsai di Chaenomeles va annaffiato abbondantemente durante la stagione vegetativa per evitare di compromettere le gemme. É inoltre consigliato di vaporizzare le foglie quando la pianta è priva di fiori e frutti. In inverno le annaffiature andranno diradate, senza fare asciugare troppo il terreno.
Rinvaso: Ogni pochi anni (?), i Chojubai necessitano di essere rinvasati. E per i Chojubai, la dimensione del vaso spesso determina quando è il momento.
Per le piante più vecchie o deboli, è meglio optare per un rinvaso a inizio primavera (marzo). Le piante giovani e vigorose, invece, possono essere rinvasate anche all’inizio dell’estate (giugno o luglio), dopo che il primo ciclo di crescita si è indurito. In questo caso, però, sarà necessario accorciare le estensioni e defogliare la pianta. Un’altra opzione è il rinvaso in autunno, a seconda delle condizioni della pianta.
Durante il trapianto spruzzare spesso le radici con acqua se il lavoro dura più di 10 minuti.
Vaso: I vasi grandi favoriscono il perfezionamento dei rametti potando due volte l’anno e l’ingrossamento selettivo di alcuni tronchi, non potando a volte i loro getti. Inoltre permettono allungare il tempo tra rinvasi andando avanti per anni senza diventare radicati. In un vaso piccolo, invece, il tempo si estringe a 2-3 anni. Preferisce vasi profondi ( verificare),
Terriccio: una miscela composta da 1 parte di pomice e 1 parte di akadama, con granelli di dimensioni comprese tra 3-6 mm.
Cimatura: è un’operazione indispensabile per favorire una ramificazione esterna densa e ben definita. Si consiglia di osservare la pianta a luglio, quando la crescita dei germogli si è arrestata e questi si sono induriti. Lasciare i germogli nella parte superiore fino all’autunno contribuisce a rafforzare l’area apicale, che tende a essere più debole rispetto alla base. Dopo la cimatura, si assisterà a una nuova crescita; questi nuovi germogli verranno poi potati in autunno.
Potatura: Necessario fare attenzione alle potature drastiche poiche proprio per la sua lentezza di crescita, i tagli dei rami grossi si rimarginano con dificolta. Se saltassimo la potatura autunnale, la pianta indebolirebbe la parte apicale, e rafforzerebbe la parte basale, infine, perderebbe densità.
Come per la cimatura a Luglio I getti inferiori vanno accorciati per controllare la dominanza basale. ,Addirirutra per evitare che i tronchi più grandi e alti perdano vigore si possono potare ad anni alterni.
cimato in totale due volte all’anno
se si vuole ottenere una fioritura abbondante è importante lasciare crescere i nuovi germogli per tutta l’estate e accorciarli a due nodi della crescita dell’anno a metà autunno.
Vanno pinzate le estremità dei germogli quando raggiungono una lunghezza di 2-3 cm, così da non rovinare la forma della chioma.
Potare troppo vicino a una gemma rischia di danneggiarla. Lasciare un moncone riduce la probabilità che la gemma si secchi e il moncone la protegge dal rischio di rottura in caso di urti all’albero.
Avvolgimento: è possibile effettuarlo durante tutto l’anno ad eccezione del periodo invernale.
Concimazione: va effettuata alla fine della fioritura e dopo la potatura ogni 15 giorni fino ad ottobre, escludendo i mesi di luglio e agosto.
Taleaggio: Il periodo più indicato per eseguire il taleaggio è tra febbraio e marzo, ma è possibile tentare anche nei mesi di luglio e agosto, avendo cura di proteggere le nuove piantine in una serra riscaldata durante l’inverno. Questo accorgimento è importante poiché le radici potrebbero non essere sufficientemente sviluppate per resistere alle basse temperature. Le talee si prelevano dalle cime più lunghe dei rami, evitando sia la parte basale ormai lignificata sia quella terminale ancora troppo deboli. La porzione selezionata viene suddivisa in talee di 8-10 cm, eliminando tutte le foglie eccetto le ultime due. Una volta radicate, le nuove piantine devono crescere liberamente e, successivamente, essere potate, accorciandole a 1 o 2 nodi.