La concimazione organica del bonsai
Il bonsai può essere considerato un semplice ecosistema artificiale, ideato dall’uomo: una comunità di esseri viventi (arbusti, macro/microrganismi) presenti in un determinato luogo e sottoposti a un clima specifico.
Due processi fondamentali, apparentemente antagonisti, sostengono la vita del bonsai:
- Il primo comprende la biosintesi della sostanza organica (so.) attraverso il quale organismi autotrofi (1), come le piante, convertono energia (spesso dalla luce solare) in molecole organiche complesse a partire da sostanze inorganiche
- Il secondo fornisce la mineralizzazione della sostanza organica ad opera dei microrganismi e del ossigeno, ed è necessario alla nutrizione minerale delle piante.
Gli studi degli elementi indispensabili alla vita delle piante hanno fornito la legge del minimo (2) , cioè la fertilità del sustrato dipende dagli elementi che più scarseggiano nel substrato. La concimazione organica sostiene nel tempo l’assorbimento dei nutrienti nelle piante del bonsai.
Il concime minerale migliora in tempi molto più brevi la nutrizione vegetale ma richiede ripetute somministrazioni. Il compost di qualità esercita un’attività fertilizzante e ammendante a favore del bonsai nell’arco dell’anno; esso migliora le proprietà fisiche, chimiche e microbiologiche del terriccio.
Introduzione
Le piante nella loro vita assorbono dall’atmosfera l’anidride carbonica, necessaria alla sintesi della materia organica, dal sole l’energia luminosa per la fotosintesi, dal substrato l’acqua e i sali minerali per la nutrizione del vegetale stesso.
Il concime organico contiene sostanza organica (so.) stabilizzata (vari residui di scarti vegetali modificati dall’attività dei microrganismi durante la maturazione del fertilizzante).
Il fertilizzante organico, aggiunto al substrato, rappresenta un’importante riserva energetica, necessaria alla vita degli organismi che si sviluppano nel contenitore del bonsai. Le sostanze organiche subiscono nel tempo una graduale demolizione per opera dei microrganismi e del ossigeno diffuso nei pori del terriccio. Detto processo fornisce i sali minerali (nutrienti) solubili nella soluzione circolante; gli stessi sono assorbiti dalle radici secondo le esigenze naturali delle diverse specie vegetali.
In condizioni climatiche stagionali favorevoli di umidità e di temperatura, si verifica un accrescimento della microflora (funghi e batteri) nel substrato stesso, segue un incremento della mineralizzazione della so. e una maggiore produzione di nutrienti; progredisce pure lo sviluppo dell’alberello del bonsai; la crescita della pianta è favorita dall’ assorbimento dei sali minerali presenti in quantità nel substrato.
La concimazione organica del bonsai sostiene quindi l’equilibrio della nutrizione dei vegetali e può aumentare il benessere delle piante stesse.
Importanza della sostanza organica nel susbtrato
I residui di piante verdi che si accumulano nel terreno sono rapidamente trasformati dai microrganismi (batteri, funghi, actinomiceti); la microflora decompone inizialmente i composti chimici solubili in acqua. In condizioni di umidità e temperatura favorevoli, metà della sostanza organica è demolita in tempi brevi, rimangono residui di composti ternari (come acidi umici e fulvici che sono più stabili rispetto ai composti organici originali) e la lignina e le sostanze grasse che sono più difficili da decomporre rispetto ad altri materiali organici.
Il materiale organico avanzato e stabilizzato che si forma attraverso la decomposizione parziale della materia organica del substrato è chiamato umus. L’umus presenta un colore bruno, non ha una composizione chimica definita ed è costituito da una miscela di vari prodotti privi della loro struttura chimica originale.
Le funzioni dell’umus:
1) è poco solubile in acqua, contribuiendo alla stabilità nel substrato, e si gonfia alla presenza della soluzione acquosa del substrato. Questo aumento di volume migliora la capacità del suolo di trattenere l’acqua, rendendola disponibile per le piante durante i periodi di siccità.
2) costituisce un’importante provvista di azoto per la nutrizione delle piante
3) aumenta il potere assorbente del terreno, cioè la capacità del suolo di trattenere più o meno le sostanze utili alla nutrizione vegetale.
4) è importante per la costituzione fisica del substrato; nei terreni leggeri agisce come sostanza legante tra le loro zollette, nei terreni argillosi diminuisce il potere unente delle argille.
L’umus è molto utile alla fertilità del substrato, la sola concimazione chimica è insufficiente per ottenere un buon substrato nell’allevamento delle piante dei bonsai.
Il secondo prodotto chimico che si forma dalla degradazione della materia organica è l’ammonica.
I fattori che regolano il processo di formazione dell’ammoniaca sono:
- composizione chimica della sostanza organica
- categorie di microrganismi che agiscono nel processo di mineralizzazione della sostanza organica.
- temperatura, umidità, aereazione e reazione del suolo (pH).
L’azoto ammoniacale presente nel substrato è in parte ossidato ad acido nitrico.I batteri che attivano il processo di nitrificazione (gruppi Nitrosomonas e Nitrosocystis).
Il processo di nitrificazione è regolato dai seguenti fattori ambientali: temperatura, aereazione, umidità e pH.
L’azoto nitrico può venire disperso come azoto gassoso mediante il processo di denitrificazione ad opera microrganismi che utilizzano il composto nitrico quale riserva di ossigeno.
L‘azoto nitrico, non assorbito dalle radici, può essere dilavato dall’acq.ua (piovana o di irrigazione). L‘azoto nitrico non è trattenuto dal potere assorbente del suolo e in parte è dilavato dalle acque di percolazione.
Utilizzo conveniente dei fertilizzanti
La composizione chimica delle ceneri dei vegetali presenta una percentuale maggiore di azoto, fosforo e potassio (N, P, K)
rispetto agli altri elementi presenti nelle ceneri, inoltre il rapporto citato è relativamente costante.
Quest’osservazione ha fornito le basi per la legge del minimo, cioè la fertilità del substrato dipende dagli elementi che sono più scarsi nel substrato.
I concimi organici, ottenuti da residui vegetali, sono riserve limitate di N, P, K. Con la stagione( autunnale e/o primaverile) possono variare le proporzioni dei nutrienti utilizzati per la fertilizzazione.
I concimi organici sono a lenta cessione minerale, la nutrizione delle piante si realizza nel tempo secondo le necessità naturali
dei vegetali.I concimi minerali richiedono ripetute somministrazioni, possono essere dilavati dalle piogge e da un’abbondante irrigazione. L’eccesiva somministrazione di danneggiare la vita dei vegetali.
Generalmente la concimazione minerale si esegue durante il periodo vegetativo ad eccezione dei mesi di luglio, agosto e
invernali.
I bonsai, allevati all’esterno, prima di affrontare le basse temperature invernali, richiedono concimazioni autunnali per
aumentare la quantità dei nutrienti minerali contenuti nella linfa grezza degli alberelli. Grazie a questi apporti nutritivi, le
piante non corrono il rischio di gelare durante i mesi invernali.
La pratica della concimazione primaverile delle conifere si basa sulla fertilizzazione azotata in quantità ridotte. In
primavera le latifoglie richiedono una maggiore quantità di azoto.
Conclusioni
Il compost contiene sostanza organica stabilizzata; si acquista sul mercato sotto forma di polveri o altri formati commerciali.
Il compost è un ammendante e fertilizzante con un rapporto di N, P, K basso. Esso migliora le proprietà chimiche, fisiche,
meccaniche e microbiologiche del terreno e favorisce la crescita equilibrata dei vegetali dei bonsail
Il processo di mineralizzazione del compost dipende dalla composizione chimica della sostanza organica e dalla maturazione del compost stesso; non avviene in tempi brevi ma nell’arco dell’anno; la nutrizione dell’alberello del bonsai risulta così naturale, secondo le esigenze delle diverse specie vegetali.
Il compost di qualità può contenere (sostanza secca) e il 2% di azoto s.s. 30% di carbonio s.s. Il concime compost di qualità non può nuocere al bonsai anche in caso di abbondanza di fertilizzanti organici nel substrato. Si consiglia per i bonsai d’allevamento la concimazione organica; per il pre bonsai la fertilizzazione minerale. La nutrizione minerale del bonsai utilizza fertilizzanti
complessi preparati appositamente per il terriccio utilizzato nell’allevamento della pianta. I concimi chimici con microelementi aggiunti aumentano la fertilità chimica del substrato e migliorano lo sviluppo del vegetale.
La disponibilità dei nutrienti presenti nel terriccio è stimata empiricamente sulla base dello sviluppo equilibrato della
pianta allevata con la tecnica del bonsai.
Il concime minerale per la nutrizione del vegetale viene somministrato sia in primavera che in autunno, ogni 15-20 giorni; se la crescita del vegetale presenta uno sviluppo eccessivo si riduce la quantità di fertilizzante.
Classificazione degli elementi minerali essenziali per la nutrizione delle piante
Gli elementi minerali essenziali alla nutrizione delle piante sono divisi in due classi distinte:
i macroelementi (Calcio, Magnesio, Potassio, Azoto, Fosforo, Zolfo) ed i microelementi (Boro, Ferro, Manganese, Molibdeno, Rame, Zinco ,Cloro).
La suddivisione degli elementi minerali o nutritivi, si basa sulla maggiore quantità dei macroelementi, contenuti nelle ceneri dei vegetali, rispetto alla minor concentrazione dei microelementi presenti nelle ceneri stesse.
Lo studio sulla nutrizione delle piante è stato realizzato con un metodo chimico-agrario innovativo ed efficace per detta ricerca: la coltura idroponica, che prevede l’allevamento delle piante in soluzioni saline acquose ed in assenza di terriccio.
Il metodo consente di variare la composizione dei sali minerali delle soluzioni nutritive preparate per l’allevamento idroponico delle piante sperimentali.Utilizzando soluzioni nutritive via via più pure si è riusciti ad individuare le funzioni biologiche dei microelementi, indispensabili alla vita delle piante.
La disponibilità dei nutrienti presenti nel terriccio è definita come fertilità chimica del substrato. Essa è misurata dall’analisi chimica oppure è stimata dall’incremento del peso/sviluppo della pianta cresciuta nel contenitore del bonsai, in un determinato intervallo di tempo.
La valutazione dell’accrescimento naturale dei vegetali può fornire una scelta empirica e sicura per le successive preparazioni dei terricci fertili, impiegati nella tecnica del bonsai.
Oggi il corretto uso dei concimi complessi o organo-minerali aumenta la fertilità chimica dei substrati e migliora la crescita delle piante.
I microelementi , funzione biologica e disponibilita nel substrato
I microelementi assorbiti dalle radici entrano a far parte dei tessuti vegetali come composti organo-minerali (definiti attivatori o
enzimi). Detti enzimi sono necessari all’accelerazione d’importanti reazioni biochimiche, indispensabili alla vita dei vegetali, quali per esempio: la fotosintesi, la respirazione, lo sviluppo vegetativo ecc.
I micro sono presenti in piccole quantità nei tessuti vegetali, restano inalterati o quasi al termine delle reazioni, quindi una piccola dose di micro assorbiti dalle radici dovrebbe essere sufficiente alla vita delle piante stesse. In realtà le cose procedono diversamente.
I micro, infatti, dopo l’assorbimento si distribuiscono nei vari organi vegetali e poiché alcuni tessuti sono asportati durante
le cure della pianta del bonsai ne segue una lenta e continua riduzione dei micro nei tessuti vegetali. Essi inoltre diventano
insolubili nel substrato esausto. Si produce nel tempo unacarenza dei micro nel terriccio cui consegue la stanchezza della pianta del bonsai.
Individuiamo di seguito i principali sintomi di carenza dei microelementi nella pianta:
- I nutrienti assorbiti dalle radici non stimolano la crescita della pianta, spesso il ciclo vegetativo rimane incompiuto.
- Alcuni tessuti presentano necrosi o imbrunimenti.
- Le foglie presentano ingiallimenti o decolorazioni.
I micro sono presenti nel terriccio come minerali primari e/o combinati nei complessi organo minerali. La disgregazione
fisica dei minerali primari, presenti nelle sabbie, favorisce la disponibilità dei micro all’assorbimento radicale.
Disponibiltà dei microelementi ed alcune funzioni
CLORO: presente nei sali solubili; carenza: ingiallimenti delle foglie.
BORO: adsorbito sui colloidi organici; agisce sullo sviluppo dei meristemi.
RAME: presente nei complessi scambiabili; enzimi ossido-riduttivi.
FERRO: presente in minerali parzialmente solubili; enzimi ossido-riduttivi.
MANGANESE: presente nei complessi organo-minerali; enzimi ossido-riduttivi.
MOLIBDENO: presente nella sostanza organica; assorbimento azoto
ZINCO: presente nella sostanza organica; metabolismo azotato
Le sostanze chelanti nella fertilizzaizone bonsai
Alcuni microelementi: Ferro, Manganese, Molibdeno, Zinco e Rame, quando sono presenti in soluzioni acquose sotto forma
di composti inorganici, precipitano come sali insolubili e non sono più assimilabili dalle radici delle piante; lo stesso si verifica nelle soluzioni circolanti del terriccio, quando il pH raggiunge valori intorno a 5- 6.
Per superare la carenza dei microelementi, specialmente nel terricci alcalini, si utilizzano sostanze chelanti o sequestranti.
Dette sostanze chelanti sono capaci di “legare” a se stesse gli atomi dei microelementi; si realizza così un complesso chelato
solubile e resistente ai microrganismi del terreno.
Una sostanza sequestrante aggiunta ai concimi complessi minerali è l’EDTA (il sale dell’acido etilendiamino tetracetico).
Esso mantiene solubili i complessi chelati dei micro, per l’assorbimento radicale della pianta del bonsai.
La pratica della concimazione bonsai
Il nutrimento del bonsai, come per tutti gli alberi, avviene attraverso l’aria ed il terreno ed è indispensabile alla vita vegetale, come lo sono gli alimenti per gl’animali.
La “legge del minimo” che si applica alla nutrizione vegetale stabilisce che l’elemento nutrivo presente in minor quantità nel terreno è quello che limita la crescita del vegetale e quindi il suo ciclo vitale.
La nutrizione delle piante sarebbe insufficiente in mancanza di una adeguata quantità dell’elemento che scarseggia nel susbtrato.
La pratica della fertilizzazione minerale, oltre ad arricchire il terriccio del bonsai, consente anche di poter sfruttare eventuali riserve di un altro più ricco nutriente presente nel substrato.I nutrienti disponibili nella soluzione circolante del terriccio sono assorbiti dalle radici, assimilati dall’organismo vegetale e poi trasformati in materia vivente e/o in sostanze di riserva.
E’ noto che il substrato, senza la fertilizzazione, sostiene ancora lo sviluppo della pianta anche se ridotto. La concimazione
minerale o organo-minerale aumenta quindi la percentuale di quei nutrienti che già si trovano nel substrato del bonsai con un
incremento della fertilità chimica.
Per la concimazione della pianta del bonsai si possono utilizzare soluzioni diluite dei fertilizzanti presenti in commercio o
soluzioni diluite di concimi liquidi organo-minerali.
La fertilizzazione minerale ha un pronto effetto sula crescita del vegetale, mentre la concimazione organica presenta un lento
effetto sullo sviluppo della pianta.
Un concime minerale complesso deve contenere un tenore di azoto, fosforo e potassio variabile a seconda le diverse specie
vegetali. Un rapporto dei macro generalmente utilizzato per il bonsai (NPK 3,5-5 -5) ed un contenuto di microelementi chelati
con EDTA in quantità pari a 0,1%-0,4%. L’elemento Boro è aggiunto al fertilizzante come sale, mentre il Cloro è presente
nel terreno e nelle acque d’irrigazione.
Il trattamento fertilizzante del bonsai si può effettuare con una soluzione di un concime fogliare, cui si può aggiungere zolfo
per combattere le infezioni fungine fogliari.
La concimazione si effettua da aprile a giugno ogni 15 giorni circa e ogni 15 giorni circa da agosto ad ottobre. Le dosi di
fertilizzanti possono essere ridotte se la pianta presenta uno sviluppo eccessivo.I
(1) Gli organismi autotrofi sono organismi che producono il loro cibo utilizzando fonti di energia inorganiche e materiali semplici
(2) La legge del minimo formulata da Justus von Liebig nel 1840, è un principio fondamentale in agronomia e scienze ambientali che descrive l’importanza dell’elemento più scarso nella crescita e nello sviluppo delle piante.
Marchesini, A (2016). La concimazione organica del bonsai. Uso corretto dei fertilizzanti. Arcobonsai 2016.
